facci la grazia III (re-post a chiosa)

<div align=”justify”>M’&egrave; ricapitata in mano <em>Grazia</em>. Mia madre &egrave; stata abbonata per decenni: &egrave; difficile disabbonarsi a una rivista. Qualche giorno fa l’ho vista in edicola a un euro. <em>Grazia</em>. La sfoglio un po’ dalla met&agrave;, poi vado alle ultime pagine. Nuova edizione, eminenti contenuti, ad esempio un articolo sull’amicizia tra la moglie di Bertinotti e la Marini, che in un impeto d’affinit&agrave; elettiva si scambierebbero la biancheria intima. O almeno, cos&igrave; titola il richiamo in copertina, poi leggendo l’articolo si scopre che non &egrave; vero. L’angolo della posta, la cui titolarit&agrave; era transitata anche in capo alla Mafai (degna successora di Donna L.), ora affidato a Claudio Baglioni. Sar&agrave; una scelta di marketing, questa di considerare le lettrici di Grazia come una pletora di fan decerebrate. Felici di poter pensare che Baglioni &egrave; l&igrave; tutto per loro. Non so, forse mi girano perch&eacute; al limite scriverei a George Clooney e di Baglioni me ne fotto. L’apoteosina &egrave; per&ograve; raggiunta da tal Facci. Resumen: in sole tre pagine – affarone – ecco un servizio sui mutandoni griffati di Bertinovna e Valeriona (poi non mi stupisco pi&ugrave; del Guadagno 2&deg; in lista su Roma: tra maggiorate e drag queen il Berti deve aver perso la testa), Baglioni che occhieggia dall’ultima pagina e potrebbe, alla bisogna, dir la sua sulle mestruazioni dolorose, e dulcis in fundo ‘sto Faccetta che delira (non ci son pi&ugrave; gli uomini di una volta, quei bei musoni che da incazzati non dicevano nulla e bisognava tirargli fuori le cose con le tenaglie, ah golden age) sul fatto che egli paga la cena a delle tipe e poi esse, dopo una serie di cene pagate, non gliela danno. Si ribella, Facci. Dice: <em>da stasera la cena la dovete pagare voi, stronze</em>. Emb&egrave;? La cosa potrebbe finire qua: quel pirla d’un Facci paga. Oppure: quel pirla d’un Facci non paga. Chiss&egrave;ne. Non varia la propensione alla pirlaggine, con o senza pagamento della cena. La cosa poteva finir l&igrave;, dicevo. Invece no. Facci va avanti per una pagina con le sue stronzate da intrombato. <br />
C’&egrave; una roba peggiore di un pirla, ed &egrave; un pirla frustrato. <br />
<strong><br />
Digressione troppo lunga per farla stare in nota</strong><font size=”1″><strong> (ma le hai viste <a target=”_blank” href=”http://petarda.splinder.com/post/7801121″>le altre note</a> quanto son lunghe? e vabb&eacute;, non mi va di metterla in nota, per&ograve; la scrivo pi&ugrave; piccina, va’). </strong><br />
Una dozzina d’anni fa uno mi disse: <em>non lo sai che quando uno t’invita a cena ti vuol portare a letto? </em>Diceva ci&ograve; per allertarmi nei confronti di possibili (suoi) rivali, tuttavia accolsi l’avviso ritenendolo non del tutto peregrino. Perci&ograve; talvolta se uno m’invita a cena insisto per pagare alla romana. Con un’eccezione: che mi abbia invitato in un posto carissimo, e nonostante le mie rimostranze abbia insistito per andarci; in tal caso, saranno anche affari suoi. <br />
Le ultime due cene un po’, diciamo cos&igrave;, ambigue risalgono a mesi fa. Sono state talmente una rottura di palle una e una cosa patetica l’altra che prima di ricascarci deve passare un bel po’ di tempo, ecco. <br />
La rottura di palle: con un difensore della legge sul falso in bilancio che ha cercato per tutto il tempo di farmi ridere senza riuscirci, poi &egrave; svenuto sul divano di casa mia, poi il giorno dopo voleva che andassi in montagna con una compagnia di 30 amici suoi, oppure a fare immersioni (in pieno inverno), sempre con un ammasso di fregnoni par suo. Oh, non so sciare n&eacute; far sub; lui mi avrebbe preso per mano e guidato sulle dune innevate e sotto le onde increspate. Forse mi avrebbe anche salvato da me stessa. Sar&agrave; per la prossima vita. Dice: sei prevenuta. Ma va l&agrave;. <br />
La roba patetica, con un amico di vecchissima data. Mi ha visto in un bar, ci siamo salutati da lontano. Dopo qualche minuto mi sento afferrare le spalle da dietro e baciare sul collo: a stento ho represso un manrovescio. Era lui che – mettendomi tra l’altro in imbarazzo con le persone con cui ero seduta – mi sussurrava una serie di cazzate complimentose all’orecchio, e alla fine per liberarmene ho accettato di uscire a cena. Forse era ubriaco. A cena non &egrave; andata meglio, giacch&eacute; – ho scoperto – il tipo ancora mi punta perch&eacute; sono stata fidanzata con il suo mito adolescenziale. Ma s&igrave;, in fondo sono passati solo vent’anni. Lui mi voleva prendere per mano e accompagnare per le asperit&agrave; della vita. Le cose che non sapevo, me le avrebbe insegnate. Gi&agrave; a cena mi ha fatto una testa cos&igrave;, si voleva portare avanti col lavoro. Qualsiasi cosa, lui l’aveva gi&agrave; sperimentata. Due palle, sapeva tutto e non provava nemmeno a farmi ridere, in compenso sembrava divertirsi. <br />
Ci sono in giro dei logorroici che non ascoltano un cazzo e poi si sconvolgono se le cose non vanno come si aspettavano. Sveglia, cicci. Comunque, con il primo son riuscita a pagare la mia parte, col secondo non ce l’ho fatta, ma chi se ne frega con due mostri del genere? Sembravano carini e per bene… ma vaffang&ugrave;, allora continuo a uscire con quei simpatici scarti della societ&agrave; cui mi sono accompagnata finora. Ovviamente pagando io (‘sta cippa). <br />
Ma vogliamo parlare di quel che pu&ograve; succedere a un’innocentissima cena tra amici? Emb&egrave;, si va dalla zampona piazzata sull’interno coscia, a imprescindibili confessioni fatte di fronte alla fidanzata (<em>prima o poi questa</em> – non la fidanzata – <em>me la scopo</em>), ad imbarazzanti sondaggi fatti di fronte al fidanzato (<em>hai sbagliato moroso, perch&eacute; non esci con me?</em>). Ma con chi vado a cena? Mica sempre con cafonastri o avvinazzati o fatti o disturbati mentalmente. No, anche con gente simile in tutto e per tutto (forse) a voi che (forse) ancora state leggendo&sup1;. </font><br />
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Va detto che per quanto Facci cerchi di invocare la parit&agrave; tra uomo e donna per giustificare la sua retriva posizione su questa minchiata, in realt&agrave; il suo (di Facci) &egrave; un punto di vista maschilista. A cena, un uomo e una donna, una donna e una donna, un uomo e un uomo, un’eterogeneit&agrave; di donne e di uomini, si vada per il piacere di farlo. Non con beceri propositi trombadori. Piace mangiare e bere bene, piace conversare, piace stare in un bel posto e veder gente intorno, che ne so; dunque se si passa una serata piacevole alla fine il problema del pagamento pare molto – ma molto – relativo. Ecco, invece se lei si fosse rotta le palle, un beau geste da parte di lui non dispiacerebbe (…). <br />
Poi, per dirla tutta, diciamola: ma se uno &egrave; pirla, che c’entra la parit&agrave; tra i sessi? E su. <br />
Ah, poi stamattina mentre facevo la cacca ho riaperto quel numero di <em>Grazia </em>e ci ho trovato una foto di Toscani in cui una hostess (di terra) cinese vestita di rosso ripuliva i banchi del parlamento (cinese); la didascalia informava che tra i parlamentari cinesi non vi sono donne. Rimarr&agrave; in bagno quella ex mitica rivista; &egrave; la meglio, alla bisogna. <br />
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<div align=”right”>(18 aprile 2006)<br />
</div>
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&sup1; <font size=”1″>Nella mia testa a questi optional della convivialit&agrave; si vanno a sommare gli &quot;apprezzamenti&quot; per strada, che i maschiucci rivolgono a qualsiasi donna, basta che respiri. Uno dei pi&ugrave; gradevoli: attraverso la strada di corsa e dall’altra parte c’&egrave; un tizio che mi guarda sogghignando e quando gli passo vicino mi dice ammiccante: pesano, eh? Alle volte si preferisce non rispondere un po’ per senso di superiorit&agrave;, un po’ perch&eacute; non si &egrave; del tutto sicure della reazione, e se poi il troglo (o il gruppo di) s’incazza pure? (magari m’iscrivo a wing tsun) Con le straniere poi, ignobili figure di merda: se l’italicus ha sentore che la tipa non capisce l’idioma si lancia a dire qualsiasi roba. E vivo a Torino, mica a… boh. Lei, ovviamente, capisce benissimo. C’&egrave; anche da dire che ad alcune coglionazze (italiane) l’apprezzamento in strada piace; saranno forse le stesse che vanno a vedere er mutanda l’8 marzo e che giustificano lo stupro se lei porta la mini. Saranno forse le stesse cui la nuova Grazia si rivolge: tutto torna. Mi raccomando, sante madri italiote, oltre a insegnare (basta il buon esempio) alle vostre discendenti velinoidi in pectore che &egrave; un must farsi trattare come quarti di manzo deambulanti, dotatele – se non trombanti – anche di sufficiente argent de poche affinch&eacute; possano pagar la cena al pirlotto di turno.</font></div>

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25 risposte a facci la grazia III (re-post a chiosa)

  1. Petarda ha detto:

    guarda roberto, forse mi sono espressa male io, forse ero mal interpretabile, ma l’avevo capito benissimo che non stavi parlando di te, altrimenti perché sennò ti avrei chiesto, a un certo punto, di parlare di te? ma la richiesta, a parte il discorso sulle tacche che a questo punto lasceremo simpaticamente in un canto al suo destino, era motivata dal fatto che dicevi che non riuscivi a commentare…

  2. anonimo ha detto:

    Ho deciso che smetto di scrivere qualsiasi cosa. Commenti o post che siano, su di me o altri. Perché se quel che ho scritto è interpretabile come un commento sull’importanza delle tacche (per me) allora è chiaro che non so scrivere.

  3. Petarda ha detto:

    beh deciditi, prima fai un commento sull’importanza delle tacche, poi dici che te ne sbatti delle tacche…
    ok, il troglomacho non vive senza tacche, ma che ne dici di parlare di te d’ora in poi? 🙂

  4. anonimo ha detto:

    Sto benone senza tacche.

    R.

  5. Petarda ha detto:

    @lunis, grazie! 🙂 è stato bellissimo.

    @mr varasKelly, così, decontestualizzata, m’appare una gran strunzata (pure la rima, che vuoi dippiù?)

    @roby: le tacche, sì, certo. ma a una certa età non cadono in prescrizione? che brutto pensare a una cena con una persona così – che sia maschio o femmina, tra l’altro – che conversazione poco spontanea ci dev’essere… o no? cioè, ci credo che poi alla fine una se ne va 😀

    @yasmina, benvenuta, son d’accordo. anzi, posso aggiungere una nota etnica: in giappone, se uno ti offre una cipolla impanata su uno stecco, non è detto che dopo non ti voglia baciare. 🙂

    @triané, e vabbè, e lo lasciamo così, nel limbo dei commenti??? è uno scandalo!

    @aitane, sei solo in ritardo di un mese e qualche giorno 😀

    @mscaini altrimenti noto come abasto, grazissime a te per il commento, e comunque qui spesso i commenti son meglio dei post e io riesco a sopravvivere, il che denuncia quanto la mia visione della realtà sia distorta e partigiana.

  6. mscaini ha detto:

    Post “Graziosissimo”. E anche parecchi commenti. Per pulirsi il culo con Facci va meglio quel che scrive sul “Geniale” della famiglia Pirlusconi. Almeno non è patinato come Grazia. E come lui.

  7. aitan ha detto:

    Mi viene da invitarti a cena.

  8. triana ha detto:

    eh eh eh (con indice puntato contro splinder).. ma qui il mio commento è sparito…vabbè, non che fosse un granché.

  9. yasmina08 ha detto:

    …. Grazia no, no no per carità….
    per fortuna neanche mia mamma (che però ogni tanto si lasciava conquistare da Amica…)

    cmq anche quando un uomo invita a cena con pagamento alla romana la finalità è comunque … (trombare).

    Beh, però … almeno non sembra che ci vogliano comprare 😉

  10. RobySan ha detto:

    E’ che si presenta comunque la tentazione di fare una boutade più o meno goliardica e si deve fare uno sforzo (non grande, invero) per reprimerla. E’ che il solo fatto che questa tentazione si presenti mi mette in difficoltà di fronte a me stesso. E’ che invitare una signora/ina a cena e fare sfoggio di “simpatia”, avendo comunque l’obbiettivo di convincerla a dartela, è più facile che considerarla come persona con la quale ti piace intrattenerti o parlare del mondo. E’ che è più facile considerare una tipa come il tramite per uno sfizio eiaculatorio che non come persona nel suo complesso. Anche una sega potrebbe fare all’uopo, ma c’è la faccenda delle tacche sul calcio del fucile. E’ che se non hai da esibirne almeno un po’ (di tacche sul calcio del fucile) passi da coglione urbi et orbi (pure presso il gentil sesso).
    E ci vuole un po’
    per imparare a fregarsene
    di codesta fama.

  11. varasca ha detto:

    “ma se uno è pirla, che c’entra la parità tra i sessi? E su.”

    questa meriterebbe di finire su una maglietta, sai? 😀

  12. lunafragola ha detto:

    e allora…..OLE’ Petar e buona Spagna

  13. Petarda ha detto:

    @dear crono, io leggo spesso e con soddisfazione il supplemento del sabato di repubblica. mentre grazia mi sa che da allora non l’ho più comprata.
    ceffone non mi pare, e forse nemmen gli dissi nulla. forse occhiataccia e bon? o passai oltre ignorandolo bellamente? insomma non ricordo, comunque mi colse troppo di sorpresa; ma la volta che mandai affanculo un tizio mi beccai una serie di improperi in mezzo alla strada e non fu bello nemmen così.

    @roby: che diau?

    car* ragys, doman mattina parto per barcellona e minorca e torno il 26. stasera dovevo mangiar fuori ma m’è venuto un malditesta talmente forte che mi veniva da vomitare e allora ho pensato che a cena no. ora è un po’ passato e vado a nanna. tanti ciauzzini tutt* bellin* proprio come voi 🙂

  14. RobySan ha detto:

    Ho provato sei volte a scrivere un commento, ma mi vengono fuori solo cazzate. Ti lascio questo tentativo, il settimo, che è il meno peggio.

  15. cronomoto ha detto:

    cara Petarda
    quando mi capita di leggere Grazia (non parliamo di Amica) mi rendo conto di essere rimasta indietro, o nella migliore delle ipotesi, laterale.
    Strano, avrei immaginato un tuo ceffone a quello del “ti pesano”

  16. anonimo ha detto:

    ed ecco che un commento è appena sparito… ed era anche lungo… eccheppalle… e io me ne vado da splinder… piattaforma avvisata!!!
    (petarden)

  17. Petarda ha detto:

    @und e pensare che passano per dei fighi… ma de che? tra tutti e due hanno la pelle così incartapecorita dalle lampade che li si può scambiare per otzi.

    @adrix, grazie! vero che tre anni fa scrivevo meglio???

    @curlyz, “primate di ultima generazione” :DDD

    @aqua: non mi pronuncio in merito… comunque da anni la mia preferenza va al sudoku della settimana enigmistica 😀

    @bianca, sarebbe interessante capire di che età stiam parlando: 20 anni, cioè i coetanei di marti? i due sui 35-40 che abbiam conosciuto in loco sarebbero stati ben contenti di farsi offrire la cena da noi!
    ti devo anche dire che quando il tizio (all’inizio della digressione) mi disse quella cosa della cena e del trombamento io cascai dal pero, non ci avevo mai pensato. così come non pensavo e non penso, automaticamente, se uno è gentile con me, che mi si vuol fare. tante volte la complichiamo più di quel che è: ho semplicemente registrato delle opinioni, e guardacaso la rubrica su grazia dava ragione al mio “delatore”.

    sulla seconda cosa che scrivi, ti sembrerà incredibile ma io alle volte invito a cena degli uomini, per prima… sono per l’intercambiabilità 😀

    @glorio, e che dobbiamo fa’? facci è un giornalistucolo cresciuto sotto l’ala di craxi, che cerca di farsi strada un po’ dappertutto offrendo i propri favori a destra e a man… a destra, e basta. 🙂

    @lunigiana: m’hai fatto ridere, m’hai fatto! 😀

  18. lunafragola ha detto:

    ma come, il biondone mechato paga le cene e non gliela danno? Che pena! Quasi, quasi, compro Grazia e sto attenta ad usarla dalla parte della sua Facci(a).

  19. gloriagloom ha detto:

    l’invito a cena con trombata è di incontenibile tristezza, ma se uno/una deve star a rimarcar posizioni e recuperar terreno anche su ‘ste acclarate minchiate allora siam messi proprio male. Non ho più neppure la forza di sbigottire di fronte a questi tempi di merda.
    p.s. scusa l’ignoranza, ma chi è Facci?

  20. LadonnaCamel ha detto:

    PS: accetto sempre con piacere se uno mi offre una cena. Poi, per ricambiare, gli offro una cena 😉

  21. LadonnaCamel ha detto:

    Ieri chiacchierando con mia figlia è venuto fuori un confronto curioso tra la cultura nostra e quella giap: loro pensano che l’uomo latino sia femminista (o comunque meno maschilista) per tutte le gentilezze e cortesie di cui ricopre la donna, atti che noi invece spesso leggiamo come finalizzati a un supposto diritto di trombarti. Questi discorsi vengono fuori dalle giovani generazioni che cercano di emanciparsi e mi rendo conto che pure ai tempi del primo femminismo si tendeva a fare esattamente il contrario delle nostre madri, delle volte anche acriticamente. Insomma, ce ne vorranno di scosse di assestamento prima di arrivare a una pacificazione dato che ci possiamo confrontare solo con quello che vediamo o poco più in là. Poi, parità non vuol dire uguaglianza e tarare le differenze non è mica facile.

    @Aqua: LOL 😀

  22. aquatarkus ha detto:

    E’ segno di grande raffinatezza fare la cacca con grazia (meno farla con Amica)

  23. CurlyzTerron ha detto:

    Cara, con i problemi di stipsi che ho neanche al cesso potrei leggermi “grazia”…avrebbe sicuramente un effetto “astringente”!
    @Facci …ma facci il piacere di tenertele per te ste menchiate da primate di ultima generazione! e se ti preoccupa tanto mettere mano al portafoglio…cerca di andarci “già mangiato” agli appuntamenti….almeno, nella remota ipotesi che decidessero di smollartela, avrai avuto pure il tempo di digerire!

  24. AdRiX ha detto:

    Applausi :-*

  25. undulant ha detto:

    Facci e Baglioni, magari la parità tra i sessi non c’entra, ma la parità tra i cessi sì (di qui l’utilizzo quando si fa la cacca…)

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